Richiedere alla Regione Campania una moratoria sulla realizzazione degli impianti eolici nell’attesa che vengano definite le regole per le energie rinnovabili da fonte eolica. E’ questa la proposta, sostenuta da numerosi sindaci del Sannio, emersa dal convegno: “Il territorio del Sannio tra uso rurale e anarchia: trivellazioni, eolico selvaggio e spreco della riserva idrica” svoltosi, questa mattina, presso la Sala del Consiglio Comunale di Santa Croce del Sannio e organizzato dal Comune e da Coldiretti Benevento.
Al convegno, davanti ad una numerosissima platea, presenti molti sindaci dell’area del Tammaro, sono intervenuti: Antonio Di Maria, sindaco di S. Croce del Sannio; Giuseppe Brillante, direttore Coldiretti Benevento; Francesco Ciancaleoni, Ufficio ambiente e territorio Coldiretti Nazionale; Oreste Rutigliano, consigliere nazionale Italia Nostra; Michele Pietraroia, vice presidente Regione Molise, i consiglieri regionali della Campania Giulia Abbate, Luca Colasanto e Sandra Lonardo. Le conclusioni sono state affidate a Gennarino Masiello presidente della Coldiretti Benevento.
Alla Regione Campania sarà altresì richiesto di individuare e pubblicare urgentemente gli elenchi e le planimetrie delle aree e dei siti dichiarati non idonei e di dare avvio a procedimenti per apposizione di vincoli paesaggistici nelle aree di alto valore storico-paesaggistico esposte oggi al pericolo di insostenibili installazioni di torri eoliche industriali. I sindaci dei Comuni della provincia di Benevento propongono anche di disciplinare le procedure di autorizzazione, prevedendo il preventivo coinvolgimento delle Amministrazioni locali, delle Organizzazioni delle imprese agricole e delle altre categorie interessate, nonché delle forze sociali e della cittadinanza, al fine di garantire la completa condivisione delle migliori modalità di inserimento nel territorio di eventuali impianti. Saranno intraprese tutte le azioni utili a contrastare l’insediamento di impianti, anche se a fonti rinnovabili di energia, che possano causare impatti significativi sull’ambiente, sul territorio e sulle attività agricole ed economiche.
“Non possiamo lasciare ad altri - ha affermato il sindaco di Santa Croce Antonio Di Maria - le scelte sul nostro territorio. Oggi ci muoviamo in totale assenza di programmazione e tutto è demandato ai dirigenti. L’obiettivo è mettere il nostro territorio sul mercato. Oggi ci troviamo delle pale eoliche sul Regio Tratturo e se passa questo per noi è devastante con il Tratturo che dista 600 metri dal centro abitato di Santa Croce. Vogliamo chiedere alla Regione Campania un tavolo di concertazione per quanto riguarda le scelte che ricadono sul nostro territorio”.
Un impegno a sostenere la richiesta di moratoria è venuta dai consiglieri regionali Abbate, Colasanto e Lonardo.
“Questa manifestazione - ha detto Giulia Abbate – deve essere il punto di partenza di una mobilitazione che non deve fermarsi. Da quando sono in Regione non riesco a contare le concessioni concesse. Impiantare un solo palo in questa terra sarebbe devastante”.
“Stiamo ragionando di cose - ha spiegato Luca Colasanto – che avremmo dovuto dire dieci anni orsono. La situazione attuale è un disastro. La legge 11/11 ha avuto il merito di bloccare l’eolico per tre anni, noi in sostanza vogliamo le regole per l’eolico. Ci sono domande giacenti per l’installazione di 1000 pale e c’è da ricordare che la Provincia di Benevento una settimana prima che venisse commissariata ha autorizzato 35 impianti eolici fino ad 1 Mega”.
Secondo il consigliere regionale Sandra Lonardo “c’è un grande ritardo che deve essere colmato perché non possiamo arrenderci. Insieme ai sindaci ed alle associazioni dobbiamo fare squadra”.
“Non vogliamo un modello di sviluppo basato sulle speculazioni, siamo favorevoli ad un modello di sviluppo che punti sull’economia reale” ha esordito così il presidente della Coldiretti Benevento Gennarino Masiello nel suo intervento conclusivo dopo il dibattito a cui hanno preso parte sindaci e cittadini. “In questo Paese - ha aggiunto Masiello – abbiamo bisogno di riscattarci, di risollevarci e dobbiamo puntare sul Made in Italy che è alla base del nostro modello di sviluppo. Basta con i finanziamenti che non servano a nulla, finanziamo gli allevatori, l’agricoltura. Abbiamo finanziato cose inutili, facciamo in modo insieme ai consiglieri regionali di costruire le basi della prossima programmazione. Se investiamo su questo modello di sviluppo sarà un modello vincente e la salvaguardia del territorio diventerà una precondizione. Oggi abbiamo avuto uno scambio franco e da qui che si parte per definire una nuova speranza per il futuro. Tutti insieme dobbiamo coniugare gli interessi personali con quelli collettivi”.
1 Marzo 2014
SERVE UNA MORATORIA PER GLI IMPIANTI EOLICI