Quasi 1.730.000 coltivatori diretti pensionati, di cui circa il 70% con pensioni inferiori o integrate al minimo di 460 euro al mese, stanno vivendo un periodo estremamente difficile. A denunciarlo è la Federpensionati Coldiretti, sulla base dei dati riportati dal bilancio consuntivo dell’Inps per il 2011 dove, fra l’altro, incominciano a farsi sentire anche i tagli dovuti dal sistema misto e dal contributivo puro.
"I nostri pensionati - sottolinea il presidente di Federpensionati, Antonio Mansueto - comprendono la difficile situazione del Paese ma non possono tacere sull’insostenibilità sociale della situazione dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sulle quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico".
Da qui la necessità di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse; eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari; erogare un contributo di sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza; definire i livelli essenziali di assistenza previsto dalla Legge 328/2000; potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con innegabile riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.
1 Agosto 2012
Affrontare i problemi previdenziali in agricoltura è l’obiettivo di Federpensionati Coldiretti