6 Dicembre 2010
A TORRECUSO IL SECONDO INCONTRO INTERREGIONALE SUL COMPARTO VITIVINICOLO

Nella suggestiva cornice di Palazzo Caracciolo, sede del Museo enologico di arte contemporanea, a Torrecuso (Bn) organizzato dalla Coldiretti della Campania, si è svolto questa mattina il secondo incontro interregionale sul comparto vitivinicolo per discutere sulle strategie di rilancio dei vini rossi, con particolare riferimento all’aglianico, il "principe" dei rossi. Erano presenti le Federazioni Coldiretti di Campania e Basilicata, con le strutture regionali e provinciali, i componenti del Comitato consultivo vitivinicolo ed i presidenti dei Consorzi di Tutela "Samnium", "Irpinia" e "Aglianico del Vulture". Hanno fatto gli onori di casa il Presidente ed il Direttore regionale della Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo, il direttore di Benevento, Luigi Auriemma, ed il Sindaco di Torrecuso Giovanni Cutillo. "In un momento strategico della viticoltura e di difficoltà commerciale – ha detto Piergiorgio Quarto, presidente Coldiretti Basilicata - è necessario capire come l’aglianico della Campania e della Basilicata possono strategicamente riuscire a risolvere i problemi commerciali che abbiamo. E’ meglio farlo in un momento in cui non stiamo raccogliendo il prodotto ed insieme occorre individuare le forze di questo prodotto per risolvere i problemi della globalizzazione".
"Il gruppo di lavoro interregionale – ha affermato il presidente di Coldiretti Campania Gennaro Masiello - è una grande occasione per potere affrontare per interessi comuni le difficoltà che abbiamo vissuto anche in questa annata 2010 sulla vitivinicoltura. Partendo soprattutto dall’aglianico e dalle esperienze delle due regioni, Campania e Basilicata, vogliamo comprendere quali sono i punti di forza e di debolezza di questa filiera e cercare di rilanciare un 2011 che possa essere affrontato con maggiore capacità di programmazione. C’è bisogno - ha concluso Masiello - di costruire un programma comune, fare in modo che tutti gli attori si possono muovere nella stessa direzione e mettere in campo uno sforzo che possa consegnare maggiore soddisfazione a tutti gli attori della vitivinicoltura che è una vitivinicoltura importante per i numeri ed è importante anche per le qualità che riesce ad esprimere".
Il direttore della Coldiretti Benevento Luigi Auriemma ha sottolineato che "il rilancio del prodotto aglianico passa attraverso due aspetti fondamentali: un primo è la necessità di continuare l’opera di miglioramento della qualità e posizionamento sul mercato anche attraverso una intensificazione della promozione sui mercati nazionali ed esteri, in secondo luogo è anche necessario procedere a delle innovazioni di prodotto per andare incontro alle esigenze dei consumatori che spesso richiedono si vini strutturati per determinate occasioni ma anche vini più freschi, più bevibili che possono essere consumati più facilmente".
Dopo gli interventi di saluto, la relazione di base, introduttiva ai lavori è stata tenuta dal responsabile vitivinicolo della Confederazione Nazionale Coldiretti, Domenico Bosco.    "Da questo approfondimento - ha spiegato Bosco - contiamo di poter delineare chiaramente quelli che sono i punti di forza e debolezza delle denominazioni e dei territori ed arrivare così alla condivisione di una strategia unica per questo areale allargato che comprende la regione Campania e la regione Basilicata nelle quali è fortemente presente il vitigno aglianico. Uno degli aspetti sui quali sicuramente si sta lavorando - ha proseguito - in modo tale da poter avere una promozione e una valorizzazione coerente dei territori e del vitigno aglianico è quello di mettere insieme quelle che sono le risorse, le strategie, la comunicazione anche all’interno di un importante strumento che la normativa ci dà e cioè i consorzi di tutela". Bosco ha anche ipotizzato, qualora i territori lo riterranno opportuno, la nascita di un consorzio allargato interregionale tra la Campania e la Basilicata che mette al centro una condivisione di strategia legata al vitigno che essendo un vitigno autoctono e fortemente caratterizzante del territorio può essere il punto di contatto e di unione di queste realtà viticole importanti. "Sostanzialmente - ha aggiunto il responsabile dell’ufficio vitivinicolo della Coldiretti nazionale - un punto di debolezza di questi territori e quindi anche della produzione del vitigno aglianico è legato al fatto che non sempre la parte produttiva riesce ad aggredire il mercato così come avviene anche in altri territori viene sempre rimarcato dalla produzione una eccessiva forza del mondo della distribuzione che schiaccia sempre di più la parte produttiva. Quindi è necessario mettere in campo delle strategie di condivisione di una migliore organizzazione dell’offerta al fine di poter dialogare alla pari con una distribuzione organizzata sempre più forte". Bosco ha poi sottolineato che anche per questi territori e questo prodotto avrà un peso sempre più importante il progetto di Coldiretti "Una filiera tutta agricola tutta italiana". "Anche su questo territorio – ha concluso Bosco - bisognerà contribuire a far nascere e sviluppare sempre di più il progetto di Coldiretti e la filiera dell’aglianico potrà svolgere una parte importante e poter beneficiare di questo strumento per portare a casa quel maggior valore che verrà da questa nuova forma di organizzazione della produzione e della commercializzazione che è nella filiera agricola e quindi nella rete dei punti vendita di campagna amica e nelle nuove forme di aggregazione e di commercializzazione che si stanno mettendo in campo".
Tanti sono stati gli argomenti toccati nel successivo e partecipato dibattito dove le diverse realtà e problematiche territoriali delle varie provincie sono state puntualmente affrontate, con contributi che hanno avuto sempre a riferimento la concretezza delle situazioni e delle esperienze.
Il terzo incontro interregionale sul comparto vitivinicolo è in agenda per il 24 gennaio in Basilicata.
 

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