10 Maggio 2013
“QUALE AMBIENTE PER QUALE AGRICOLTURA NEL SANNIO” SE NE’ E’ DISCUSSO PRESSO LA COLDIRETTI BENEVENTO

La realizzazione della linea ferroviaria di alta capacità Bari - Napoli, le continue autorizzazioni rilasciate per l’insediamento di enormi parchi eolici, le previste ed altre paventate trivellazioni per ricerche petrolifere, gli insediamenti di nuove discariche insieme ai continui posizionamenti di nuove aree industriali o "di insediamenti produttivi" rischiano di deturpare il paesaggio rurale formatosi in millenni di storia e di vita sociale ed economica.
E’ quanto emerso dalla tavola rotonda: "Quale ambiente per quale agricoltura nel Sannio" organizzata dalla Coldiretti Benevento e svoltasi questa mattina presso la propria sede a cui hanno preso parte insieme ai dirigenti territoriali della Coldiretti, numerosissimi sindaci provenienti da tutta la provincia.
"E’ nostra intenzione comprendere - ha detto il direttore Giuseppe Brillante nell’introdurre il tema della tavola rotonda - come questi interventi sul territorio che deturpano il paesaggio rurale si rendano compatibili con il futuro dell’agricoltura che noi immaginiamo. Questi progetti vengono conosciuti dai cittadini quando il progetto è già finanziato invece bisognerebbe coinvolgere l’opinione pubblica prima che il progetto sia definito".
Sul disegno degli usi alternativi del territorio si è soffermato anche Stefano Masini, responsabile Area Ambiente e Territorio Coldiretti Nazionale che a proposito dell’eolico ha precisato: "Coldiretti già da tempo ha speso parole che sono state riprese dai sostituti procuratori. C’è stato un uso distorto del territorio con l’attenzione da parte dell’attività criminale sulle energie rinnovabili con livelli di incentivazione molto elevate. Insomma un interesse speculativo all’utilizzo dell’eolico. Affittare i campi per l’energia è più vantaggioso che coltivarli. Il territorio agricolo diviene facile "preda" per ospitare questi impianti. Noi crediamo che un paesaggio integro diventa un veicolo di sviluppo. Il nostro territorio, l’identità locale, la sua bellezza diventano il filo conduttore per poter far crescere il territorio".
Il commissario straordinario della Provincia di Benevento Aniello Cimitile, tra l’altro, ha ricordato che la Provincia ha bloccato il flusso di rifiuti che arrivavano nel Sannio come una valanga. "Il mare dei rifiuti – ha detto Cimitile - che arrivavano nel nostro territorio nel pieno della crisi dei rifiuti di Napoli hanno creato la discarica di Montesarchio e quella di San Bartolomeo in Galdo. Adesso ci dicono di metterle in sicurezza con i soldi dei contribuenti sanniti. Noi siamo la cintura verde della Regione Campania e siamo un punto di riferimento per lo sviluppo di un nuovo modello che è la green economy". Sull’utilizzo della diga di Campolattaro Cimitile ha aggiunto: "La diga di Campolattaro è costata chilometri di territorio e siamo riusciti a fare un progetto per quanto riguarda l’idroelettrico, ma abbiamo bisogno dell’aiuto della Regione. Queste azioni non andranno in porto se non saranno inserite nella programmazione 2014 - 2020".
"Siamo in un mare di guai" ha esordito così Luca Colasanto, presidente Commissione Consiliare Ambiente Regione Campania che si è soffermato sul lavoro portato avanti dalla Commissione Ambiente in cui domani sono previste audizioni per le trivellazioni e le cave. Circa le trivellazioni il presidente della Commissione Ambiente ha fatto notare che in Irpinia la mobilitazione è stata forte mentre nel Sannio si sono mossi in poco e non hanno fatto opposizione nei tempi previsti così da far scadere i termini. "Le trivellazioni - ha evidenziato Colasanto - che sono ispezioni autorizzate dallo Stato invaderanno l’Irpinia ed il Sannio. La Regione Campania ha un triangolino verde che è il Sannio dove c’è la bellezza del paesaggio. Hanno guardato quel triangolino verde per mandarci i rifiuti, le trivellazioni e l’eolico".
"Finalmente la nostra Regione si è dotata di un ministro all’agricoltura" ha esordito così Daniela Nugnes, Consigliere delegato all’agricoltura della Regione Campania che ha raccontato l’episodio di un assessore lombardo che non riusciva a capire come era possibile che una giovane campana diventi ministro dell’agricoltura. Sul PSR la Nugnes ha detto: "Il PSR non è la panacea per tutti i mali perché è uno strumento complesso e dai tempi biblici. Sto cercando - ha aggiunto Nugnes - di risolvere il problema dei tempi tecnici delle strutture regionali finora troppo lunghi". Il consigliere delegato all’agricoltura ha anche sottolineato come l’assessorato all’ambiente e quello all’agricoltura non lavorano in sinergia. "Se non metto a regime -ha evidenziato Nugnes – un ambiente sano la nostra agricoltura tra un ventennio è destinata a scomparire. Ognuno deve fare la sua parte ed oggi bisogna dare dei segnali sul territorio per il rispetto della cosa pubblica".
Dopo una serie di interventi da parte dei Sindaci e degli imprenditori agricoli presenti, le conclusioni della tavola rotonda sono state affidate al presidente della Coldiretti Benevento Gennaro Masiello: "E’ nostra intenzione voler contaminare della nostra idea di sviluppo tutti quelli che investono sul territorio e si occupano di territorio. Abbiamo compreso che ognuno deve ritornare a fare il proprio lavoro con molta umiltà. Le aree interne - ha aggiunto Masiello - devono servire a far immaginare uno sviluppo che non sia basato solo sulla logica dei numeri. Dobbiamo competere sul territorio, sul territorio sano e sull’ambiente. L’incontro di oggi voleva far comprendere che ognuno di noi da solo non va da nessuna parte. La Coldiretti è insieme agli amministratori territoriali per difendere e promuovere uno sviluppo sostenibile e compatibile con le risorse del nostro Sannio". Secondo il presidente di Coldiretti Benevento "la Coldiretti vuole rappresentare gli interessi degli imprenditori agricoli interpretando le esigenze dei consumatori". "Ritengo - ha concluso Masiello – che la riforma della macchina amministrativa sia la riforma più urgente da praticare cioè è necessario mettere in campo una semplificazione. La Campania potrebbe vivere di agroalimentare e turismo considerato quanto i due settori potrebbero regalare in termini di crescita".

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